Actu infinitae sunt creaturae, 1678-81?
A VI 4, 1392-93
Le creature sono attualmente infinite.
Infatti ogni corpo è attualmente suddiviso in molteplici parti,
perché ogni corpo subisce l’azione (patitur) degli altri corpi.
E ogni parte di un corpo è un corpo,
per la definizione stessa di corpo.
Dunque i corpi sono attualmente infiniti,
ossia si trovano più corpi di quante sono le unità in qualsiasi numero dato.
La conseguenza è evidente, perché se anche si ponesse che qualunque divisione sia fatta in due parti soltanto, tralasciando le altre, e di queste due parti si ponesse che soltanto la seconda fosse suddivisa, da questa suddivisione della seconda risulterebbero come minimo tante parti quante fossero le divisioni. Per esempio, A=L+B, B=M+C, C=N+D; è evidente che da tre divisioni risultano come minimo tre [enti] diversi: L, M, N.
— trad. ep 2012 Llab